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Una delle priorità dell’agricoltura moderna è quella di garantire e sostenere un reddito agricolo sufficiente ed equo: si parla di resilienza del settore agricolo, ovvero di quella capacità degli agricoltori di garantire una produzione agricola sicura e stabile nel tempo che sia anche in grado di assicurare loro un’adeguata sostenibilità economica, pena il suo venire meno.
Questo delicato equilibrio da raggiungere è tanto più complesso quanto più andiamo in luoghi dove l’agricoltura è difficile, come nel caso di quella cosiddetta eroica.
Protagonista di puntata il Parco Nazionale delle Cinque Terre, esempio di sostenibilità sia dal punto di vista produttivo che economico per il mantenimento e lo sviluppo del territorio.
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi quasi 4.000 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con chilometri e chilometri di percorsi pedonali e circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi. Qui l’uomo in più di mille anni ha plasmato l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, sorrette da chilometri di muri a secco. Un paesaggio davvero atipico, coltivato a vigneto, ulivo e agrumi, con una predominanza per la vite, in basse pergole raggiungibili sui declivi solo con delle cremagliere e dove la raccolta delle uve si fa solo a mano.
Primi ospiti Matteo Bonanini, presidente della Cantina Sociale Cinque Terre, che racconta quanto qui non sia facile fare agricoltura, e come Ivano Rollandi, viticoltore per passione e ferroviere come lavoro principale.
Dalle colline affacciate sul mare fino alla spiaggia, in un paesaggio oggi Patrimonio Unesco, Alessandro Rossignoli, imprenditore agri-turistico che si divide tra l’attività di conduzione di uno stabilimento balneare insieme a quella di agricoltore, racconta a realizzazione di un sogno: un agriturismo tra ulivi ed agrumi, nato recuperando un edificio abbandonato.
Viviana Ferrario, docente di Geografia del paesaggio presso l’Università Iuav di Venezia e Stefania Spina, referente per il Parco della importante candidatura al Registro dei Paesaggi Rurali Storici, descrivono l’agricoltura eroica e il ruolo dell’agricoltore che ha anche il compito di custode del paesaggio.
Poi, Emanuele Raso, geologo del Parco, racconta come sono nati i muri a secco e quanto sia importante oggi preservarli per la tutela del paesaggio, la difesa contro il dissesto idrogeologico e la difesa contro gli effetti dei cambiamenti climatici.
La puntata termina con Le Avventure di Paco, 3 minuti dedicati ai più piccoli e ai loro genitori, con Patricio Castillo Varela, educatore sociale e culturale, interprete LIS e responsabile del Progetto inSegni Apprendi , che nei panni di un simpatico contadino racconta ai bambini, in modo divertente e in una ambientazione animata ispirata al mondo della campagna, cosa sia la Politica Agricola Comunitaria e quanto questa influisca sulla vita anche dei più piccoli e di tutti i giorni.
Al link la puntata completa