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La Spezia - Tiene banco in questo caldo week end di inizio estate la discussione sul turismo nel territorio spezzino, ormai sempre di più la voce trainante dell'economia locale.
Questa volta a prendere la parola è il presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro, per rispondere al sindaco della Spezia, Massimo Federici e al presidente di Confindustria, Giorgio Bucchioni, che in questi giorni avevano sostenuto la necessità di istituire una cabina unica di regia sul turismo della provincia.
"Si tratta - spiega Alessandro - di una necessità che noi da tempo rappresentiamo, guidati però da due indispensabili considerazioni che provo qui di seguito a sintetizzare. Porrei la prima parafrasando un famoso titolo: di cosa parliamo, quando parliamo di turismo? Una politica turistica, infatti, nella nostra provincia non è affatto mancata e, seppure svolta da diversi attori, ha comunque seguito una costante e unitaria ispirazione: "purché vengano". Un po' di competizione, qualche fuga solitaria e i risultati sono quelli che pochi giorni fa il Sistema turistico locale del Golfo dei Poeti esibiva con comprensibile entusiasmo. Tale indirizzo, però, benché funzionale a specifici (e altrettanto solitari) interessi, appare molto miope. La quantità delle presenze, infatti, non basta - e può diventare anzi controproducente, o addirittura pericolosa - se non sostenuta dalla qualità dell'accoglienza: turismo sostenibile, trasporti adeguati, vitalità dell'offerta, promozioni mirate, menù riferiti ai luoghi geografici, marchio di qualità e tanto altro ancora".
"La mia seconda considerazione - prosegue nella sua analisi il presidente del Parco - riguarda il ruolo dei Parchi i quali non sono, come potrebbe credersi, porzioni di territorio chiuse in logiche autoreferenziali (nel caso del Parco delle Cinque Terre così è stato per anni, ma non soltanto per sua responsabilità). I Parchi, siano o no iscritti all'Unesco, esprimono infatti quei valori universali che, più o meno consapevolmente, i turisti vengono a cogliere, percorrendo per questo decine di migliaia di chilometri. Guai a credere che l'agricoltura delle Cinque Terre, per esempio, sia una mera voce (in crisi) dell'attività produttiva locale: essa è invece componente indispensabile al mantenimento di quel territorio, e quindi una assicurazione sul futuro di tutti. Alcuni "localismi" rivestono, per la loro irripetibilità, valore universale, e le Cinque Terre hanno da raccontare al mondo e ai territori vicini proprio questo loro carattere.
Per concludere, la gestione unitaria del turismo, per il ruolo che i Parchi rivestono nella ricerca di un turismo sostenibile e di un'offerta di qualità, non può che essere ad essi affidata".