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Sbaglia chi crede che il Parco Nazionale delle Cinque Terre abbia aperto le ostilità contro i turisti. Sono infatti proprio loro, insieme ai residenti, a pagare l'alto costo degli arrivi di massa.
Vorremmo invece accoglierli come in casa nostra dove, quando arrivano ospiti numerosi, per prima cosa andiamo a contare le sedie.
Le centrali del turismo e le loro diramazioni confezionano un prodotto che, per primi ai turisti, nega la bellezza delle Cinque Terre e la serenità della loro permanenza. A questa irrazionale ricerca di profitto si uniscono rivoli di cattive pratiche: i gruppi troppi numerosi, le guide abusive, l'offerta squalificata.
È soltanto il territorio, non altri, che deve decidere come e quanto accogliere in funzione degli spazi disponibili, delle possibilità di gestione dei rifiuti, del carico sopportabile dai sentieri e della sostenibilità in generale, aprendo, nel frattempo, le opportunità della destagionalizzazione e della qualità (non è questione di prezzi al pubblico ma di qualità, appunto).
Chiediamo che quelle centrali vengano a confrontarsi con noi, piuttosto che metterci in vendita.
Non per il gusto di imporci, ma perché abbiamo a cuore la sicurezza, la bellezza dei luoghi e i turisti tutti.