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“La riviera ligure orientale delle Cinque Terre è un paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l’armoniosa interazione stabilitasi tra l’uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale, che manifesta un modo di vita tradizionale millenario e che continua a giocare un ruolo socioeconomico di primo piano nella vita della società“. Con questa motivazione che nel 1997, su istanza della provincia de La Spezia, le Cinque Terre, insieme a Porto Venere ed alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. La felice posizione soleggiata, riparata dai venti del nord e la mancanza di terreni pianeggianti ha favorito la costruzione dei “ciàn”, i terrazzamenti, ovvero, i fazzoletti pianeggianti arginati solo dai muretti, che seguono i declivi collinari in forte pendenza digradante verso il mare. Una grande opera di ingegneria ambientale costituita da 6729 km di muretti , alti circa due metri, che messi insieme superano in lunghezza il raggio della Terra. Quest’opera dell’uomo ha consentito una particolare tecnica di coltivazione agricola, in particolare quella di olio e vini di qualità e caratterizzato il territorio dal fascino indiscutibile. Un viaggio alle cinque terre essendo così particolare il territorio va visitato in maniera altrettanto particolare. Poche le vie di accesso per le automobili, una benedizione, è quindi preferibile utilizzare i mezzi come i treni, i traghetti, oppure a piedi. Così di stazione in stazione, di porto in porto, di sentiero in sentiero, si scoprono le Cinque Terre. Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso i borghi che si incunenano nelle fratragliature della costa, tranne Corniglia che è posizionata, su un promontorio roccioso che si affaccia sempre sul mare. Tutti i borghi sono caratterizzati dalle case a torre tinteggiate con colori vivi e diversi, unite l’una all’altra come se si sorreggessero tra loro seguendo anch’esse come per i terrazzamenti agricoli la conformazione naturale delle colline. I porticcioli, sicuro riparo delle piccole imbarcazioni adatte ai fondali poco profondi del mare dal blu intenso e dall’azzurro brillante dove le cittadine si specchiano circondate dalla vegetazione composta da lecci e da vari arbusti, tra cui cisti, eriche, euforbie e corbezzoli, coi profumi delle erbe aromatiche come il rosmarino, timo, elicriso e la lavanda. Alle quote superiori si trovano pinete artificiali a pino marittimo e castagneti e poi il cerro, la sughera e la roverella, tre querce un tempo importanti nell’economia delle Cinque Terre per la produzione di legna e di ghiande per il bestiame. Tutto da la sensazione di armonia, l’opera dell’uomo qui non si è imposta violentemente ma si è inserita nel territorio che lo accoglie e sostenta. I ritmi di vita in questa parte della costa della Liguria sono diversi, più lenti, è un vivere a misura d’uomo con i benefici, però, della vita contemporanea.
Consiglio per gli spostamenti in treno e bus e per gli ingressi ai musei, WI-FI gratuito e per i sentieri a pagamento come ad esempio il sentiero dell’Amore e molto altro ancora, uno strumento davvero utile: la comoda Card delle Cinque terre. Clicca qui per tutte le informazioni
http://www.ilviaggiatoreinstancabile.com/2017/04/02/le-cinque-terre-le-perle-della-liguria/