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“La giornata della Terra, di cui oggi è la cinquantesima edizione, è l’occasione per ricordare come la natura e la sostenibilità possano e debbano essere i protagonisti della ripresa a seguito della pandemia che ha colpito tutto il mondo, e l’Italia in modo particolare. Il sistema delle aree naturali protette da sempre ci indica la strada per uno sviluppo compatibile con l’ambiente e rispettoso della biodiversità. Quella biodiversità a cui va prestata la massima attenzione a livello globale, anche per quando riguarda il commercio e gli spostamenti volontari o involontari delle specie selvatiche, spesso aliene per molti territori. Un aspetto di cui oggi si inizia a parlare sempre di più in relazione al dilagare di agenti patogeni generati da “salti di specie” come il Coronavirus.
Nulla sarà più come prima. A maggior ragione la strada da percorrere impone delle scelte che, a nostro parere, si devono muovere sul solco già tracciato dalle strategie europee di un “Green Deal” e, nel nostro Paese, devono vedere un impegno concreto di governo e Parlamento affinchè il tema della sostenibilità sia perno della ripartenza economica. Debbo quindi rimarcare quanto già chiesto in questi giorni. L’allargamento delle Zone Economiche Ambientali, dai soli parchi nazionali a tutte le aree protette, sarebbe una spinta per contribuire a rimettere in moto le filiere più colpite, come quella del turismo che deve guardare sempre più a un modello improntato alla eco-compatibilità. Perché occorre una visione del futuro che punti ad una economia più a misura d’uomo, come sostiene il Manifesto d’Assisi a cui Federparchi ha aderito con convinzione.”
Lo afferma il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri in occasione del 50° Earth Day
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