- Proposte di viaggio
- Ente+
Infatti, le rocce che troviamo in questo tratto (serpentiniti e gabbri, dette anche Ofioliti - Il nome ofiolite, dal greco ὄφις= serpente e λίθος = roccia, significa letteralmente "roccia serpente") si sono formate tra il Giurassico medio ed il Giurassico superiore (tra i 175 ed i 145 milioni di anni fa) e costituivano il fondale di un grande oceano, chiamato Tetide, che occupava l'area dell'attuale Mediterraneo.
A seguito della collisione tra placca adriatica/africana ed il continente europeo la Tetide si chiuse e successivamente, a seguito dell'orogenesi alpina prima e appenninica poi, il fondale andò a costituire buona parte dei rilievi attuali: grazie alla geodinamica, oggi possiamo osservare queste rocce dai riflessi verdi e blu (ricche di minerali quali olivina, pirosseno, talco e clorite) affiorare nella parte occidentale del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
L’evoluzione del suolo (dove è consentita), pur partendo da una roccia madre che darebbe al suolo una certa basicità, conduce a suoli acidi, già nei primi stadi di evoluzione.
Anche l’acqua risulta scarsa, a causa dell’incapacità di essere trattenuta dal terreno (forte fratturazione delle rocce e sottile suolo "pietroso" chiamato regolite).
Tuttavia, nonostante le condizioni estreme, su queste rocce si è insediata una cospicua e varia flora rupicola che, grazie ad opportuni adattamenti morfo-fisiologici, è riuscita a superare l’elevato stress imposto da questi ambienti così poco ospitali.
Guarda il percorso escursionistico (video - racconto)
Emanuele Raso, geologo