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Il miele delle Cinque Terre è la conseguenza di un ambiente naturale incontaminato caratterizzato dall'assenza di condizionamenti chimici e si inserisce in un'oasi naturalistica che nel tempo ha preservato intatte le caratteristiche di natura incontaminata: dai fiori dei declivi naturali a quelli delle storiche terrazze a picco sul mare. E' raccolto da fioriture spontanee o coltivate, rappresentate dalla tipica fioritura mediterranea con un'alta percentuale di fiori di erica.
Il contatto con il mar ligure e l'esposizione al sole durante tutto l'anno rendono questo miele veramente unico, come il paesaggio in cui viene raccolto, dove il mare si fonde alla montagna in poche centinaia di metri di ascesa. La complessità orografica ha portato nel tempo ad una varietà di microclimi con la conseguente diversificazione della vegetazione. I boschi di leccio sono stati in parte sostituiti con fasce coltivate o con altre essenze arboree quali il pino marittimo, il pino di Aleppo, sugheri e castagni. Negli ambienti litoranei crescono il finocchio di mare e il dauco marino vicino al cappero, in passato attivamente coltivato. Negli ambienti rupestri, accanto alla cineraria marina, il senecio bicolore, la ruta, ed altre varietà; nelle fessure più ampie della roccia si trovano l'euforbia arborea e numerose specie tipiche della macchia mediterranea. In tutta la zona sono diffusi arbusteti come rosmarino, timo, elicriso e lavandula. Macchia ad erica arborea e macchia mista, formata da lentisco, mirto, terebinto, ginestra spinosa, corbezzolo, fillirea e ginepro rosso, creano una boscaglia densa e intricata di liane, tra le quali la salsapariglia, la robbia, la fiammola, l'asparago, il caprifoglio etrusco e marino. La ricchezza della vegetazione delle Cinque Terre favorisce la produzione del miele di erica arborea, acacia, castagno e millefiori.